martedì , 3 dicembre 2024
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La celesta

La celesta è uno strumento musicale idiofono a percussione, di aspetto simile a quello di un pianoforte verticale di piccole dimensioni. Come il glockenspiel, è classificata anche nei metallofoni, in quanto le lamelle che producono il suono sono di metallo, a differenza di strumenti come lo xilofono dove le lamelle sono in legno.

Il suono viene prodotto da alcune lamelle di metallo, intonate per semitoni e sospese tramite un sistema di martelletti, ciascuna provvista di cassa di risonanza e comandate da una tastiera, con lo stesso sistema applicato al pianoforte e volte da una pedaliera. Produce un suono ovattato, delicato e chiaro, richiamando i campanelli. La sua estensione va dal Do3 al Do7. La notazione corrisponde a un’ottava più sotto rispetto ai suoni realmente prodotti.

celestaLa sua invenzione risale al 1886 ed è opera del costruttore parigino di armonium August Mustel, che si basò su uno strumento ideato da suo padre, Victor Mustel, nel 1860. Lo strumento realizzato da Victor Mustel era chiamato Dulcitone ed era formato da una serie di diapason che venivano percossi da dei martelletti azionati da una tastiera.

La celesta comparve per la prima volta all’interno di un’orchestra sinfonica nel 1892 nel balletto Lo schiaccianoci, di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Dopo il successo ne Lo schiaccianoci, la celesta venne usata da R. Strauss nell’opera Ariadne auf Naxos e  da G. Puccini nella Tosca. Anche altri compositori come Mahler, nella Sinfonia n.6, Stravinsky, nella sua Requiem, Bartok, nel suo brano Musica per archi, percussione e celesta, Holst, nel suo brano I pianeti, Debussy, nel brano Les Chansons de Bilitis, Schoenberg, nell’opera Herzgewachse Léo Delibes e Dubois fecero uso della celesta nelle loro composizioni.

Una piccola curiosità: quando nel 1891 Pëtr Il’ič Čajkovskij vide la celesta, gli venne l’idea di farla debuttare per la prima volta dentro un’orchestra e per evitare che altri autori gli rubassero l’idea, se la fece portare di nascosto da Parigi: ‘così che […] non possano servirsi dei suoi effetti prima di me’.


(Credits: foto Gmaxwell; video PIanistaItaliana)

Chiara Pisati

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