Nemmeno 24 ore dalla ‘partenza’ di Enzo Jannacci a Milano, a Roma ci lascia un altro big della musica.
Due grandi, profondamente diversi, ma assolutamente irrinunciabili nel panorama della musica italiana. Proprio la sua personalità così originale aveva portato diversi comici a farne delle riuscite ed esilaranti imitazioni.
Er Califfo, ‘un nome un programma’, un vero e proprio nome da battaglia, che bene descrive una personalità vivace riflessa in una vita avventurosa nella musica, in amore, nell’arte e purtroppo tormentata anche dal punto di vista giudiziario, che sebbene poi ne vide riconosciuta l’innocenza lasciò sempre un segno.
Non si può non unire Califano alle sue canzoni sull’amore: tema fondamentale nelle sue liriche, delle sue canzoni, dei suoi saggi, era un fulcro intorno al quale Califano non si stancava di girare e che riprese in svariati modi e sfaccettature. Paroliere e compositore, egli scrisse e compose per sé, oppure in collaborazione con altri colleghi per offrire al pubblico tramite la voce di grandi interpreti il frutto della sua sensibità, nascosta spesso sotto una scorza apparentemente da duro.
Di certo una cosa che non si può rinunciare a dire d’er Califfo era il suo presentarsi come un latin lover. Re delle cronache mondane, non mancava mai di sottolineare la sua eccellenza nell’ars amandi: arrivava col suo sorriso smagliante, con quel piglio da macho, come un amante navigato, avventuroso, inguaribile romantico, e spregiudicato… insomma l’incarnazione del perfetto amatore dal focoso temperamento che vanta migliaia di conquiste e donne che cadono ai suoi piedi.
Eh sì … l’amore… perché ‘tutto il resto è noia’.
(Credits: foto Pubblico Dominio ; video TheCaliffo92)
Chiara Pisati