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Carmina Burana di Carl Orff

Orff, Carmina BuranaNell’immagine: la copertina del Codex Buranus con la ruota della fortuna.

Carmina Burana  sono  una cantata scenica cheCarl Orff compose tra il 1935 e il 1936. Si basano su 24componimenti poetici trovati nella raccolta medioevale Carmina Burana, il cui titolo completo èCarmina Burana: Cantiones profanæ cantoribus et choris cantandæ comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis (Canti di Beuern: Canti profani per solisti e cori per essere cantata insieme a strumenti e immagini magiche; Secular songs for singers andchoruses to be sung together with instruments and magic images.)  Il primo e l’ultimo movimento sono intitolati Fortuna Imperatrix Mundi (Fortuna imperatrice del mondo).

Nel 1934 Orff conobbe il testo dei Carmina Burana nelle traduzione ottocentesca di Johann Andreas Schmeller (i testi originali sono datati fra l’XI e il XIII secolo). Michel Hofmann aiutò Orff a selezionare e organizzare ventiquattro di quei canti in un libretto, per lo più in latino, ma anche Tedesco medioevale e antico provenzale.  La selezione tenne conto di varie tematiche: fortuna, salute, amore, natura, ritorno della primavera, l’amore, il cibo, il vino…

La prima dei Carmina Burana si tenne alla Frankfurt Opera l’ 8 Giugno 1937.

 

I Carmina Burana sono strutturati in 5 sezioni maggiori, per un totale di 25 movimenti (uno è doppio).

 

Fortuna Imperatrix Mundi
1. O Fortuna Latino Coro
2. Fortune plango vulnera Latino Coro
I – Primo vere
3. Veris leta facies Latino Coro piccolo
4. Omnia Sol temperat Latino Baritono
5. Ecce gratum Latino Coro
Uf dem anger
6. Tanz   Strumentale
7. Floret silva Latin/tedesco medioevale Coro
8. Chramer, gip die varwe mir Tedesco medioevale Cori grande e piccolo
9. a) Reie   Streumantle
b) Swaz hie gat umbe Tedesco medioevale Coro
c) Chume, chum, geselle min Tedesco medioevale Piccolo coro
d) Swaz hie gat umbe (reprise) Tedesco medioevale Coro
10. Were diu werlt alle min Tedesco medioevale Coro
II – In Taberna
11. Estuans interius Latino Baritono
12. Olim lacus colueram Latino Tenore, coro maschile
13. Ego sum abbas Latino Tenore, coro maschile
14. In taberna quando sumus Latino Coro maschile
III – Cour d’amours
15. Amor volat undique Latino Soprano, coro voci bianche
16. Dies, nox et omnia Latino/Francese antico Baritono
17. Stetit puella Latino Soprano
18. Circa mea pectora Latin/ Tedesco medioevale Baritono, coro
19. Si puer cum puellula Latino 3 tenori, baritono, 2 bassi
20. Veni, veni, venias Latino Doppio coro
21. In trutina Latino soprano
22. Tempus est iocundum Latino soprano, baritono, coro voci bianche
23. Dulcissime Latino soprano
Blanziflor et Helena
24. Ave formosissima Latino Coro
Fortuna Imperatrix Mundi
25. O Fortuna (reprise) Latino coro

 

Lo stile di Orff dimostra il suo desiderio di immediatezza di espressione e di accessibilità. Orff non usa sviluppi classici e la polifonia è assente; l’armonia è semplice e questo scatenò anche parecchie critiche.

Orff è stato influenzato melodicamente da esponenti del tardo Rinascimento e primo Baroccocome William Byrd e Claudio Monteverdi. Invece è falso che Orff si sia basato su melodie neumatiche: è vero che nel Codex vi erano molti neumi, ma non erano ancora stati decifrati quando decise di comporre l’opera.
Il ritmo, per Orff come fu per Stravinsky, è spesso l’elemento musicale primario. Spesso il tempo varia da una battuta all’altra dello stesso brano e questi cambiamenti abbinati alle cesure ben nascondono la complessità del pezzo.

Alcune delle arie solistiche pongono sfide audaci per i cantanti: l’unica aria per tenore solista, Olim lacus colueram, deve essere cantata quasi interamente in falsetto per dimostrare la sofferenza del personaggio. Le arie per baritono spesso richiedono note alte che non si trovano comunemente nel repertorio, e parti di aria devono essere cantate in falsetto: un unicum nel repertorio baritonale. Inoltre l’aria per soprano solo, Dulcissime, esige note estremamente alte e Orff aveva espressamente destinato quest’aria a un soprano lirico, non a uno di coloratura, in modo che le tensioni musicali sarebbero state più evidenti.

L’organico richiesto è mastodontico:

Strumenti

3 flauti (il 2° e il 3° anche ottavino), 3 oboi (il 3° anche corno inglese), 3 clarinetti in Sib e La (il 1° anche clarinetto piccolo in Mib; il 2° e il 3° anche clarinetto basso in Sib)

2 fagotti, controfagotto, 4 corni in Fa, 3 trombe in Sib e Do, 3 tromboni, tuba bassa

5 timpani, 2 rullanti, grancassa, triangolo, piatti, 2 piatti sospesi, 2 cimbali antichi, tamtam,raganella, nacchere, sonagli, campane tubolari, 3 campane da chiesa, 3 glockenspiel, xilofono,tamburello

2 pianoforti, celesta

violini, viole, violoncelli, contrabbassi

Coro a voci miste: Soprani I e II, Contralti, Tenori I e II, Bassi

Coro di voci bianche

Soli: Soprano, tenore, Baritono

La versione ridotta per coro misto, coro voci bianche, 2 pianoforti e sei percussioni venne redatta da una allievo di Orff, Wilhelm Killmayer, nel 1956 e autorizzata da Orff stesso, per permettere una maggiore fruizione nell’esecuzione dell’opera.

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