lunedì , 29 aprile 2024
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Guido monaco e i nomi delle note. Un’origine poetica

I nomi delle note in uso nei paesi di lingua latina, come l’Italia, la Francia e la  Spagna sono legati ad un’invenzione del monaco Guido d’Arezzo (995-1050). Guido era un insegnante e cercava un modo che rendesse più semplice ai suoi allievi l’apprendimento di nuove melodie. Osservò che le prime sillabe dei primi sei versetti di un inno in onore di san Giovanni, molto conosciuto a quell’epoca, avevano una caratteristica che sembrava fatta su misura per lui.  La nota corrispondente alla prima sillaba di ogni versetto saliva di un grado rispetto alla precedente. Queste sei note formavano una scala ascendente, l’esacordo. Questa scala era proprio lo strumento di cui Guido aveva bisogno per insegnare, per cui Guido pensò di utilizzare le prime sillabe dell’inno per indicare le sei note dell’esacordo:

Inno di san GIovanniUtqueant laxis
resonare fibris
mira gestorum
famuli tuorum
solve polluti
labii reatum
Sancte Iohannes.”
(traduzione: Affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie compiute dalle tue gesta, o san Giovanni, cancella il peccato del labbro macchiato. Trovi tutto il testo dell’inno qui)

 

 

L’esacordo era un sistema che si prestava bene per l’insegnamento della musica dell’epoca di Guido. Solo più tardi, con il maturare di una diversa sensibilità armonica, si sentì l’esigenza di distinguere dagli altri suoni la settima nota, il Si. Il nome Si fu stabilito dal teorico Giuseppe Zarlino nel Cinquecento che unì in esso le iniziali del settimo versetto dell’inno: Sancte Johannes. Nel corso del Seicento il nome Ut venne sostituito con il nome Do, seguendo una proposta di Giovan Battista Doni. Il nome Ut fu invece conservato in Francia.

Questi nomi indicano oggi nei paesi latini altezze assolute. Per Guido, invece, quando essi indicavano i gradi della scala, la posizione delle note all’interno dell’esacordo, indipendentemente dalla loro altezza.
Nei paesi anglosassoni questi nomi conservano la stessa funzione che avevano in origine e per indicare l’altezza assoluta di una nota si usa un sistema alfabetico:
C = Do
D = Re
M = Mi
F = Fa
G = Sol
A = La
B = Si (piccola complicazione: nei paesi di lingua tedesca la lettera B indica il Sib, mentre la nota corrispondente al nostro Si è indicata con la lettera H).
(Credits: foto: wikimedia; video: figlecar
Federica Peruzzo

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