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Arthur Rubinstein. Chopin, ma non solo…

Arthur RubinsteinArthur Rubinstein nel 1906

Arthur Rubinstein (nato Artur Rubinstein; Łódź, 28 gennaio 1887 – Ginevra, 20 dicembre 1982) celeberrimo pianista polacco, naturalizzato statunitense, considerato tra i più acclamati concertisti del Novecento, ricordato soprattutto per le sue virtuosistiche esecuzioni di Chopin, del quale era considerato il massimo interprete.

Rubinstein nacque a Łódź, in Polonia, da una famiglia ebraica.  All’età di 2 anni il piccolo Artur dimostrò chiaramente di possedere un orecchio musicale assoluto ed era affascinato dal pianoforte che sentiva suonare dalla sorella che prendeva lezioni di strumento. All’età di 4 anni venne riconosciuto un talento da enfant prodige: il padre avrebbe voluto imparasse il violino, ma il piccolo era più attratto da armonia e polifonia, trovando più congeniale il pianoforte. Il violinista ungherese Joseph Joachim, sentendolo suonare, ne rimase impressionato e suggerì di farlo studiare seriamente e si propose di fargli da tutore.

Il 14 dicembre 1894, ad appena 7 anni Rubinstein debuttò in un concerto con musiche di Mozart, Schubert e Mendelssohn. Studiò a Varsavia, proseguendo i suoi studi a Berlino, dove si trasferì a 10 ed ebbe come maestro Karl Heinrich Barth , perfezionando la propria tecnica con il compositore Ignacy Paderewski. Debuttò come concertista a Berlino nel 1900, a 13 anni e, in seguito, fece altre apparizioni in Germania e in Polonia. Nel 1904 si recò a Parigi, dove incontrò i compositori Ravel, Dukas, Saint-Saëns e il violinista Jacques Thibaud. Rubinstein debuttò a New York alla Carnegie Hall nel 1906, per poi estendere il tour al resto degli Stati Uniti, oltreché all’Austria, all’Italia e alla Russia. Nel 1912 si esibì per la prima volta anche a Londra.

Durante la prima guerra mondiale Rubinstein visse prevalentemente a Londra, accompagnando il violinista Eugène Ysaÿe. Dal 1916 al 1917, suonò in Spagna e nel Sud America, sviluppando un grande entusiasmo per la musica di Granados, Albéniz, Heitor Villa-Lobos e Falla.

Nel 1932 sospese la sua attività concertistica e per alcuni anni continuò a lavorare su tecnica e repertorio. Rubinstein trascorse il periodo della seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, paese del quale ottenne la cittadinanza nel 1946.

Dopo le vicende belliche, rifiutò di esibirsi nelle due Germanie per rispetto delle vittime dell’Olocausto.

Parlava perfettamente 8 lingue e memorizzava con velocità incredibile gran parte del suo repertorio, e non solo pianistico. egli stesso racconta di aver memorizzato le Variazioni Sinfoniche di Franck in treno e quindi senza ausilio del pianoforte. Le sua capacità di udito e di memoria avevano dell’incredibile: ‘A colazione, io potrei riprodurre nella mia mente tranquillamente una intera sinfonia di Brahms’ – raccontava- ‘poi essere chiamato al telefono, e un’ora e mezza dopo trovarmi al terzo tempo’. Questa abilità era spesso testata dagli amici di Rubinstein, che sceglievano a random estratti di opere e partiture sinfoniche e gli chiedevano di suonarle a memoria.

Personaggio notevolmente chiacchierato anche nell’ambito della vita privata, lui stesso affermava infatti di non saper resistere al fascino femminile e numerose sono le donne cadute ai suoi piedi.

Continuò a esibirsi in concerti sino al 1976, quando dovette abbandonare le apparizioni pubbliche a causa del grave deterioramento della vista. Morì nel sonno nella sua casa a Ginevra nel 1982 all’età di novantacinque anni.

Arthur RubinsteinRubinstein nel 1968

Sebbene la sua notorietà internazionale sia prevalentemente legata al repertorio da solista, Rubinstein è stato anche un ottimo interprete della musica da camera, insieme a Szeryng, Heifetz, Piatigorsky e al Guarneri Quartet. Oltre a Chopin, egli registrò, tra le altre, interpretazioni di Beethoven, Brahms, Schubert, Schumann, Dvořák, Albéniz, Bach, Debussy, De Falla, Fauré, Mendelssohn, Franck, Granados, Grieg, Ravel.

Rubinstein ha una Discografia impressionante ed ebbe riconoscimenti ed onorificenze in ogni parte del mondo.

(Credits: foto1 Wikimedia; foto2 Pubblico dominio – Wikimedia; video1 nataliaecheverria; video2 Filip Peoski)

Chiara Pisati

 

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