lunedì , 14 ottobre 2024
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Carlotta Nobile. L’angelo del violino

Carlotta NobileSi è saputo di lei solo dopo la sua morte, ma questo non vuol essere il solito articolo di compianto e di lacrime… la morte di Carlotta Nobile è un grido, un inno alla vita, anche se umanamente appare incomprensibile.

Una giovane di 24 anni, violinista talentuosa, diplomata a 17 anni con il massimo dei voti, la lode, la menzione d’onore, direttore dell’orchestra da camera dell’Accademia di Santa Sofia, premi e riconoscimenti a volontà . Nle 2011 viene colpita da un tumore, un melanoma metastatico al IV stadio, non entriamo in termini medici, diciamo solo che non lascia speranze…

Eppure Carlotta non si abbatte, lotta, spera, anzi apre un blog, anonimo, ‘Il Cancro e Poi‘ poi lapagina facebook collegata; scrive 2 libri, diventa direttore d’orchestra, studia fino allo sfinimento e soprattutto non si arrende. Non si chiude nel suo dolore, lo condivide, dà forza e speranza, parla del suo male, il ‘coccodrillo’ come lo definisce, parla della musica e fino alla fine il violino emetterà suoni sotto le sua dita.

Chi non lo sapeva, a vederla così più che bella, radiosa, determinata, brava, mai avrebbe immaginato che il male la stava vincendo e che la partita si sarebbe chiusa così presto. E il parroco alle sue esequie dice a chiare parole “Carlotta è viva”

Vi lascio con la citazione di apertura del suo blog… parla da sè

‘Sia che stiate lottando contro questa malattia, sia che conosciate qualcuno che la sta vivendo, sia che arriviate qui per semplice curiosità, sentitevi liberi di parlarne, come forse nella vita di tutti giorni non amiamo fare. Perché solo raccontando il cancro si può apprezzare davvero la vita e tutto il meraviglioso che essa ci regala. Perché solo smettendo di dare tutto per scontato si può cominciare a considerare ogni attimo un dono, una conquista, un piccolo-grande miracolo. Perchè, vicini o lontani, siamo tutti uniti in un abbraccio.
Il cancro. E poi…? E poi la vita cambia. E spesso diventa ancora più bella.

Io non so più neanche quanti centimetri di cicatrici chirurgiche ho. Ma li amo tutti, uno per uno, ogni centimetro di pelle incisa che non sarà mai più risanata.
Sono questi i punti di innesto delle mie ali.’
(Credits: foto TGCOM24; video riraaaa99)
Chiara Pisati

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