La musica tradizionale siciliana è accompagnata da svariati strumenti, di cui alcuni più comuni, come, organetto, ciaramella, fisarmonica, chitarra battente e anche la zampogna. e altri assolutamente tipici. Vediamo insieme alcuni con le relative principali caratteristiche.
Marranzano, detto anche più comunemente ‘scacciapensieri’, appartiene alla famiglia degliidiofoni a pizzico.
Numerose sono le sue varianti fonetiche in Sicilia: a Palermo è detto Mariolu; a Catania, marranzano; a Messina, marranzuni… ma esistono anche le vrianti locali ngannalarruni, nningalarruni , camarruni , malularruni etc….
Tamburello, classe dei membranofoni. Il Tamburello siciliano è costruito con unamembrana di pelle tesa su di un cerchio di legno, alto pochi centimetri, con i tipici sonali nin metallo.In Sicilia e’ chiamato comunemente tambureddu o tammureddu.
Friscalettu è un simpatico zufolo di canna e quidni della famiglia degli aerofoni. Chiaramente somigliante a un flauto dolce, ha un timbro piu’ robusto e squillante e, a differenza del flauto dolce ha 9 fori (7anteriori e 2 posteriori).
Insieme al Marranzano è lo strumento più classico folkloristici siciliani, viene costruito solitamente nelle tonalita’ di DO-SOL-LA. Anche inquesto caso il suo nome varia da luogo a luogo friscaliettu, friscaliattu, friscarettu, friscaloru etc…
Quartara, è un recipiente in terracotta, dalle antiche origini contadine, di medie dimensioni e fornito di due grossi manici nella parte superiore; molto simile ad una giara, usata come strumento musicale dai contadini agli inizi del 900, anche’essa fa parte dei complessi folklorici.
Viene suonata soffiando all’interno in un modo particolare e caratteristico che ne determina un suono da basso. Può essere classificata nella famiglia degli aerofoni.
Trio virtuoso Friscalettu/Marranzano/Tamburo
(Credits: foto www.tradizionipopolariaulos.com; video liuteria catania)
Chiara Pisati