lunedì , 14 ottobre 2024
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Museo internazionale e Biblioteca della musica. Una perla in Bologna

museo e internazionale e biblioteca della musicaSala 1 detta la Boschereccia

Il Museo internazionale e biblioteca della musica in Bologna ha due sedi: il Museo, presso Palazzo Sanguinetti (Volumi, dipinti, strumenti musicali) e la Biblioteca (materiale bibliografico) presso l’ex convento di San Giacomo, quest’ultimo sede anche del Conservatorio dedicato a G.B. Martini..

Il Museo

Il percorso del museo si apre tra le sontuose decorazioni della sala detta Boschereccia, con alcune opere simboliche che servono da prologo al visitatore che si appresta a compiere il viaggio all’interno dell’universo musicale.
Le sale 2 e 3 sono dedicate al padre spirituale del nuovo museo, ritratto in un ovale di Angelo Crescimbeni: quel Giambattista Martini.
In particolare nella sala 3 si illustrano i rapporti tra Padre Martini e le personalità di spicco del mondo musicale dell’epoca quali il giovane Mozart o Johann Christian Bach, raffigurato in un celebre ritratto di Gainsborough. Nella stessa sala è possibile ammirare anche la famosa Libreria musicale di Giuseppe Maria Crespi.
Si prosegue, quindi, nella sala 4 (“L’idea della Musica”) dedicata ai teorici musicali dal Quattrocento al Seicento, con importanti esempi di trattati musicali, con i ritratti dei rispettivi autori e alcuni strumenti musicali di grande importanza come il Clavemusicum, pezzo unico diVito Trasuntino (Venezia 1606).
Alcuni tra i pezzi più rilevanti sono esposti nella successiva sala 5 (Sala delle Arti) dedicata ai “Libri per musica e strumenti dei secoli XVI e XVII”. Custoditi dentro modernissime vetrine circolari, collocate al centro della stanza ad assecondare il ricco decoro della pavimentazione, si possono ammirare testi rarissimi di fine Quattrocento fino ad arrivare al famoso Harmonice musices Odhecaton A., primo libro musicale a stampa, realizzato da Ottaviano Petrucci.
Seguono gli strumenti: i liuti; l’armonia di flauti di Manfredo Settala del 1650, che rappresenta un vero e proprio unicum; le pochette, piccoli violini utilizzati come strumento dai maestri da ballo; e poi le ghironde, i serpentoni e la serie straordinaria di corni e cornetti del XVI e XVII secolo; infine uno strumento di scena singolarissimo, come la Tiorba in forma di khitára.
L’opera italiana diventa protagonista nelle sale successive.
Il Settecento nella sala 6, dedicata al celebre cantante Carlo Broschi detto Farinelli: il suo ritratto dipinto da Corrado Giaquinto domina la sala, assieme ai ritratti di castrati di varie epoche e di compositori del tempo, tra tutti Antonio Vivaldi e Domenico Cimarosa.
Nella sala 7 l’Ottocento e Gioachino Rossini, il cui nome è indissolubilmente legato a Bologna: ritratti, busti, libretti delle prime recite di Isabella Colbran, cantante e sua prima moglie, la partitura autografa de Il barbiere di Siviglia, ma anche effetti personali curiosi, come la vestaglia da camera o il parrucchino, nonché il pianoforte a coda realizzato nel 1844 da Camille Pleyel, che gli appartenne.
Il percorso prosegue, attraverso i secoli, gli usi e le mode musicali, nella sala 8 dedicata ai “Libri per musica e strumenti nei secoli XVIII e XIX”: viole d’amore e flauti traversi affiancati alle partiture composte da Torelli, Vivaldi, Bertoni, ecc. e poi i clarinetti e il Buccin realizzato a Lione da Jean Baptiste Tabard (1812-1845).
A conclusione del percorso nella sala 9 un omaggio doveroso a due personaggi importanti per la cultura musicale bolognese e italiana, Giuseppe Martucci e Ottorino Respighi: sono esposti i ritratti, le fotografie e una selezione di opere del fondo Respighi che fu donato nel 1961 alla biblioteca dalla vedova Elsa, in occasione del 25º anniversario della morte del compositore.
Nella stessa sala si ammira il ritratto del musicista Arrigo Serato dipinto dal celebre pittore Felice Casorati.

Padre Giambattista Martini museo della musicaPadre Giambattista Martini in un ritratto conservato presso il museo

La Biblioteca

La collezione ereditata da Padre Martinicostituisce una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento,  per i preziosi manoscritti, per i libretti d’opera, nonché per la singolare raccolta di autografi e lettere, frutto di un carteggio da lui accuratamente tenuto con personaggi eminenti, studiosi e musicisti dell’epoca. Scampato alle confische napoleoniche grazie all’intervento diStanislao Mattei, discepolo e successore di Martini, nel 1816 il prezioso patrimonio bibliografico fu donato al Liceo musicale di Bologna, che era stato istituito nel 1804 presso l’ex convento degli Agostiniani, nella chiesa di San Giacomo Maggiore.
La biblioteca si accrebbe sensibilmente nel corso dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, grazie non solo al deposito dei materiali prodotti dall’attività didattica del Liceo (furono allievi del Liceo numerosi personaggi illustri, tra i qualiRossini, Donizetti e Respighi e ne furono direttoriMancinelli, Martucci e Busoni), ma anche agli acquisti mirati di volumi rari e di pregio voluti da Gaetano Gaspari, nominato bibliotecario nel 1855. Questi diresse la Biblioteca per molti anni con uno zelo e una sapienza singolari, riuscendo, dopo anni di impegno e di fatiche costanti, a ordinare e schedare in modo esemplare tutto il materiale librario. Nel 1942, allorché il Liceo musicale venne trasformato in istituzione statale – Regio Conservatorio di Musica – il Comune di Bologna scelse di mantenere la proprietà del patrimonio bibliografico diPadre Martini e dell’annessa quadreria, per la cui conservazione e valorizzazione è stato istituito nel 1959 il Civico Museo Bibliografico Musicale.

(Credits: foto2 PUbblico dominio; foto1 JDK)

Chiara Pisati

 

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