Una delle difficoltà che spesso gli aspiranti musicisti si trovano ad affrontare è la paura del pubblico, dell’esibizione, della performance. E, altrettanto spesso, il normale percorso di studi fornisce strumenti del tutto inadeguati a risolvere o ridimensionare questa paura, fonte di sofferenze e frustrazione. Un’altra difficoltà può essere quella di impostare sessioni di studio che siano realmente efficaci invece di impegnare tempo ed energie in una modalità che ci rende poco performanti.
Il mio ultimo insegnante, quando mi trovavo di fronte a difficoltà che sembravano insormontabili (e, accidenti!, talvolta non sapevo proprio spiegarmi perché), mi ripeteva che stava tutto nella mia testa. Peccato però che il più delle volte non mi spiegasse come toglierlo di lì 🙂
Da persona appassionata di formazione quale sono ho quindi sfogliato subito con molta curiosità il libro Maestro di te stesso. PNL per musicisti, di Federica Righini e Riccardo Zedra. La mia conoscenza della Programmazione Neurolinguistica è molto superficiale, ma quel poco che so mi è bastato ad accendere la curiosità: davvero lavorare sul linguaggio e con lo strumento della visualizzazione può rendere il processo di apprendimento musicale più efficace e può cambiare in meglio il modo in cui viviamo le nostre performance, riducendo l’effetto dell’ansia da prestazione?
L’indice promette molto bene, lasciando intuire la presenza nel testo di strumenti concreti e portando l’attenzione su questioni a mio parere fondamentali, come la riflessione sulle motivazioni che stanno alla base della nostra scelta di percorrere la strada della musica, l’ascolto del nostro corpo e delle nostre emozioni.
La lettura conferma la fiducia che ho avvertito fin dall’inizio. Maestro di te stesso non è un saggio o un libro da leggere, è un libro da ‘fare’, da sperimentare, da vivere. L’ho scelto come compagno di viaggio per me stessa e per uno dei miei allievi e i risultati sono interessanti.
Se volete fare altrettanto lo trovate qui: