sabato , 27 luglio 2024
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Il flauto dolce. Musica… in famiglia

flauto dolcePer troppo tempo considerato il ‘fratello povero’ del flauto traverso, il flauto dolce è invece uno strumento dalla versatilità sorprendente, con un suono caratteristico che è impossibile non riconoscere, con un storia secolare tanto quella del suo fratello ‘traverso’.

A tratti la popolarità di uno metteva in ombra l’altro, ma questo altalenare di popolarità non ha mai escluso l’uno o l’altro.

Anche in questo caso ci sarebbero pagine di cose da scrivere, da illustrare riguardo alla sua storia, alle curiosità e quindi per oggi faremo soltanto conoscenza, limitandoci alla famiglia del flauto dolce nelle taglie utilizzate attualmente, intendendo per taglie le estensioni sonore dei vari strumenti, più o meno acute.

Il Flauto dolce, diritto, a becco che dir si voglia, aerofono anch’esso, si suona tenendo l’imboccatura fra le labbra e lo strumento davanti a sé.

 

 

Il più conosciuto è senza dubbio il flauto dolce soprano, utilizzato nelle scuole primarie, generalmente in materiale sintetico, di estensione intermedia, la cui nota più grave è il do centrale (do3).

Il piccolo della famiglia è il sopranino in fa, che suona un’ottava sopra il contralto (fa3):  famosissimi sono i concerti di Vivaldi composti appositamente per flauto sopranino.

Taglie più gravi del flauto soprano, sono il flauto contralto o alto che suona anch’esso in fa e la cui nota più grave è il fa2. Il flauto contralto era la taglia di flauto più utilizzata dai compositori, in formazione orchestrale, di duo o piccolo ensemble.

Segue il flauto tenore in do che suona un’ottava sotto il flauto soprano (do2): su tale strumento troviamo solitamente una chiave perché vista la lunghezza crescente del flauto stesso le dita non riescono a raggiungere i fori.

Il grande della famiglia è il flauto basso in fa, anch’esso dotato di chiavi, che suona un’ottava sotto il contralto (fa1). A volte costruito con una curva, più spesso è dotato di un cannello ricurvo che permette di suonarlo più agevolmente.

Grandi compositori hanno espresso il loro genio per il flauto dolce, e grandi interpreti l’hanno portato in auge. Frans Bruggen, recentemente premiato per la sua carriera è una delle massime autorità in campo di flauto dolce. Da lui ascoltiamo le variazioni sopra il tema de la Folia del compositore barocco Arcangelo Corelli, accompagnato al cembalo dal compianto Gustav Leonhardt e alla viola da gamba da Anner Bylsma:

(Credits: foto Pubblico Dominio; video BaroqueFlote)

Chiara Pisati

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